Dopo
più di una settimana di assenza, finalmente ho trovato il tempo di
scrivere e di parlare di questo film! Anche se risale all'ormai
lontano 2010, ho avuto l'occasione di vederlo solo qualche settimana
fa e di fare, così, "conoscenza" con questo nuovo regista
franco-canadese, Xavier Dolan. Devo ammettere che, in tanti, mi
avevano parlato di lui, sia dal punto di vista registico sia
attoriale, ma non mi ero ancora arrischiata nel vedere qualche sua
opera...forse troppo spaventata dal fatto di dover leggere per tutta
la durata del film. visto e considerato che, sono in francese! Invece
mi devo proprio ricredere perché, sono stati i 95 minuti più
tranquilli e rilassati passati guardando un film che si può definire
impegnato.
Ma passiamo alla trama!
Ti sei mai innamorato di una persona che credi essere infatuata e ricambiata da un'altra ma che in realtà non è per nulla corrisposta e quindi illude tutti e basta?
Ecco tutto il film si basa su questa illusione.
Due ragazzi, Francis e Marie, amici da tanto tempo, incontrano per caso, durante un pranzo, Nicholas, un moderno adone biondo e riccioluto appena arrivato a Montreal dalla campagna. Entrambi i ragazzi si trovano però completamente infatuati di lui, dei suoi modi, dei suoi gesti, dei suoi sguardi e provano, in tutti i modi di compiacerlo, di attirare, come in una sorta di duello, le attenzioni di questo affascinante ragazzo. Facendo così, però, l'amicizia fra Francis e Marie si incrina fin quasi alla rottura: la tensione fra i personaggi cresce così tanto che ognuno interpreta come uno sgarro i gesti semplici dell'altro e la gelosia cresce fino all'esagerazione! E così, dopo una gita durata un weekend, la povera Marie decide di non avere più alcun rapporto ne con Nicholas ne con Francis, lasciando quest'ultimo mentre si sbraccia disperato e piangente nel tentativo di fermare la sua più cara amica. Questa separazione porterà entrambi a dichiararsi: Francis, illuso dai gesti del nuovo venuto, penserà che Nicholas sia omosessuale e gli dichiarerà il suo amore ricevendo, in cambio, solo il suo sdegno e il suo orrore, mentre Marie proverà a conquistarlo con una poesia, non ricevendo nessuna risposta e nessuna chiamata. Nel rifiuto, però, i due amici riescono a riavvicinarsi e, quando incontrano, di nuovo. Nicholas, si spalleggiano l'un l'altro per difendersi da questo mostro dall'aspetto affascinante che nasconde un cuore di pietra.
Però, tutto è un ciclo e nuovamente i due amici si ritroveranno innamorati dello stesso ragazzo ancora una volta...
In questo film, il giovane Dolan, che in questo caso decide di mettersi in gioco anche come attore nei panni di Francis, si prefigge il compito di tracciare, senza pretese, un ritratto dell'amore visto con gli occhi di oggi: anche per questo, il film è spesso interrotto da delle confessioni di contorno, di persone che raccontano le loro passate relazioni, tutte estremamente diverse...c'è chi ha vissuto l'amore in maniera malsana, chi vede l'amore solamente come un rapporto sessuale, chi purtroppo lo vive attraverso internet...insomma, tutti raccontano la propria esperienza, si confessano quasi fossero da uno psicologo, iniziando un flusso di coscienza senza fine.
La storia de Les Amour Imaginaries non racconta nulla di inedito, niente di rivoluzionario, ma a colpire è forse la delicatezza con cui Dolan ci mostra la sofferenza di questi due ragazzi, dolore che molti di noi possono condividere e in cui possono riconoscersi. Sicuramente d'aiuto, in questo percorso, è la colonna sonora: si poteva sentir la voce di Dalida intenta nel cantare la sua celeberrima Bang Bang, ai più conosciuta, forse, con la voce di Nancy Sinatra, per poi passare alla malinconia del violoncello di Peter Wispelwey nelle sonate n°1 e 3 di Bach o alla musica dei Fever Ray.
Ad ogni modo questo film può essere visto come un piccolo capolavoro, le cui bellezze si possono cogliere solo riguardandolo più e più volte...
Vi lascio qui in fondo il trailer nell'eventualità che possa interessarvi!
Buona Visione!