venerdì 12 giugno 2015

David Garrett: il ponte fra la classica e la contemporaneità



Ormai da qualche anno si è diffusa la tendenza, da parte dei musicisti di base classica, di sperimentare qualcosa di nuovo, qualcosa che va al di là di una Sonata di Chopin o una Stagione di Vivaldi; qualcosa che possa attirare il pubblico giovane, abituato ormai ad altri suoni. Questa "moda" si manifesta, soprattutto, in quei musicisti che fanno parte dei cosiddetti "quartetti d'archi", ossia strumenti come il violino, la viola, il violoncello e il contrabbasso e, alcuni di questi, creano delle vere e proprie band! Una di queste è sicuramente gli Apocalyptica, violoncellisti di origine finlandese appartenenti alla filarmonica di Helsinki, che girano il mondo esibendosi con cover dei Metallica, Slayer, Pantera, allo scopo di promuovere questa nuova inclinazione. Emergono anche molti singoli, vuoi ragazzi molti giovani come Jun Sung Ahn, che promuove la sua musica con simpatici video su youtube, o come Kate Chrusciska, che ormai ha incantato tutti con le sue dolci melodie eseguite con l'ausilio di un violino elettrico in plexiglass. Ma, c'è un violinista in particolare che riesce ad attirare un gran numero di fan: David Garett. 
Questo esecutore, di origini tedesche, si è dimostrato fin da piccolo un genio precoce dalle mille qualità: già all'età di undici anni si esibì con la Filarmonica di Amburgo, incantando, con il suo violino, stuole di spettatori e, a quindici anni, riuscì a firmare un contratto per esibirsi come solista. All'età di quindici anni incise anche il suo primo album, caratterizzato da un repertorio totalmente classico, ossia la sonata per violino e pianoforte di Mozart. La svolta però avviene nel 2010: questo è l'anno in cui uscì Rock Symphonies, album che gli permetterà di essere conosciuto in termini internazionali anche grazie all'unione del repertorio classico con il rock. Ed è da qui che inizierà a sostituire il suono del proprio violino a quello delle chitarre elettriche o a suonare in musica ciò che, artisti come Michael Jackson, cantano. 
Questo genio del violino, anzi questo "violinista del Diavolo", il 30 maggio 2015 si è esibito in Piazza Duomo a Milano ed è qui che. io e altre 40 000 persone, abbiamo avuto l'opportunità di sentirlo. Ormai da tre anni, Milano organizza questi eventi collettivi dove la Filarmonica della Scala accompagna musicisti solisti di prim'ordine e, quest'anno è toccato proprio a lui. Se, ascoltarlo dal proprio Ipod può risultare piacevole e rilassante, in live è un'esperienza esaltante: per due ore, è riuscito a tenerci tutti a bocca aperta, ammagliati dalla dolcezza prodotta dal suo Stradivari e dal suo sorriso, così a suo agio e così estasiato dai nostri applausi e dalla sua stessa bravura. Va detto che anche la Filarmonica è stata davvero notevole, guidata da un maestro d'orchestra d'eccezione, Riccardo Chailly, che da quest'anno ha ricevuto l'incarico di dirigere l'orchestra del Teatro La Scala. 




Il repertorio eseguito in questo grande concerto all'aperto ha spaziato molto e ha toccato diverse epoche: scaldando il pubblico con un Overture di Brams, David si è poi esibito in un assolo, durato ben 15 minuti, del Concerto N.1 di Max Bruch; ha seguito una pausa per il nostro violinista, ma non per l'orchestra, che ci ha strabiliato con Rossini e il suo Guglielmo Tell!! Ma il nostro David non poteva che tornare portando di nuovo tra noi il grande Paganini (che lui stesso ha interpretato nel film "Il violinista del Diavolo") e il suo Capriccio N.24, seguito da un altro compositore italiano, Vittorio Monti... insomma un concerto davvero epico e il pubblico era così estasiato che ha continuato ad applaudire per diversi minuti. A questo grande e gioioso applauso è seguita una delle scene più esilaranti: David è andato a riprendere dietro le quinte il maestro Chailly, che nel frattempo si era ritirato, l'ha fatto sedere e, davanti a lui e a noi tutti ci ha concesso un bis: la sua versione di Smooth Criminal di Michael Jackson contenuta nell'album Encore e, che dire, i giovani sono stati piacevolmente accontentati e, i più maturi beh...sono rimasti allibiti! XD

Insomma, se mai vi capiterà di avere l'occasione di sentirlo dal vivo, FATELO! perchè merita, merita davvero il prezzo del biglietto...



4 commenti:

  1. Noto con rammarico che sei stata poco critica nel valutare questo concerto, rispetto al tuo scritto precedente dedicato alla mostra di Hokusai.
    Nel complesso si ha una chiara visione dell'evento a cui hai assistito, e si percepisce la tua volontà di trasmettere la passione della musica a chi, come me, poco se ne intende. Continua a scrivere Ragazza invisibile, hai del talento!

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    1. Hai ragione, Max Rufy, sono stata poco critica...forse perché accecata dalle emozioni che provo ascoltando la sua musica e dalla meraviglia per essere riuscita a vederlo in live :) cercherò di farmi perdonare!

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  2. Cara Ragazza Invisibile, hai una scrittura davvero fluida e scorrevole, che aiuta il lettore a leggere e che invoglia a continuare. Il tema trattato in questo tuo scritto è davvero coinvolgente: da come lo descrivi, suppongo sia una figura di spicco nella tua playlist dell'ipod! Se il tuo intento era quello di farmi venire voglia si ascoltarlo,, sappi che ce l'hai fatta, soprattutto dopo averlo ascoltato dal vivo. Ma c'eri anche tu a Milano? Io ero una delle 40 mila ;)
    un saluto da una tua fan :)

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  3. Ciao Isabella :) grazie mille per i complimenti!! si c'ero anch'io e si, il mio intento era proprio questo: farti venire voglia di ascoltarlo! ;) ancora grazie per i complimenti

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